Particolare attenzione va attribuita allo studio e all'insegnamento della teoria delle traiettorie, in quanto appare evidente l'importanza che questa riveste nel gioco della pallavolo.
La motricità richiesta nella pallavolo infatti è finalizzata all'intervento sull'attrezzo palla che raggiunge ad alti livelli la velocità di 100 km/h.
A questo proposito è bene ricordare che un pallone a tali velocità impiega circa 3/10 di secondo ad arrivare a terra.
Il tempo di reazione motoria, ovvero il tempo che intercorre tra lo stimolo osservato e la prima reazione motoria, corrisponde sia negli uomini che nelle donne a circa 3/10; come a dire o sono già nella posizione giusta o mi è impossibile intervenire sulla palla.
Considerando che il giocatore deve effettuare delle scelte tecniche e tattiche prima di colpire il pallone, risulta scontato che tutto ciò che potrà favorirlo nel prevedere il punto di intervento unito alla capacità di percepire lo spazio e il proprio corpo nello spazio diventano determinanti al risultato finale.
L'intervento sulla palla da parte dell'atleta, infatti, è solamente il risultato finale di tutta una serie di elaborazioni che il nostro corpo compie e che sono invisibili.
Gli stimoli che provengono dal mondo esterno vengono infatti percepiti, analizzati ed in seguito elaborati dal sistema nervoso centrale per dare il via al treno di impulsi che generano il movimento di risposta.
Proviamo a mettere in relazione questi concetti con la teoria delle traiettorie che sono il tema di oggi.
E' consigliabile che i giovanissimi imparino e applichino le fasi in cui possiamo dividere una traiettoria semplice come quella di un palleggio.
Le fasi principali sono tre:
1) Fase di analisi
2) Fase di spostamento
3) Fase di attesa e intervento
1) La fase di analisi si divide a sua volta in due parti:
a) quella di osservazione di chi interviene sul pallone
b) quella della prima fase della traiettoria vera e propria
a) Osservare attentamente il compagno o l'avversario nelle modalità di intervento fornisce una ricca serie di notizie.
Occorre valutare il tipo di tecnica scelto, sapere se la ricerca della posizione di intervento è stata corretta; se il punto di impatto con l'attrezzo è troppo avanti o troppo dietro laterale rispetto all'asse del corpo; valutare la spinta fornita all'attrezzo, l'angolazione di spinta.
Facendo anche ricorso alle conoscenze che si hanno di intervenire è possibile stabilire alcune caratteristiche importanti della traiettoria che assumerà il pallone.
b) La prima parte della traiettoria completerà il quadro delle notizie che aiuteranno a identificare il più velocemente possibile il tipo di traiettoria e quindi il punto di caduta dove occorrerà spostarsi.
Le valutazioni che si dovranno effettuare saranno riguardo alla velocità del pallone, alle sue angolazioni sia sul piano sagittale che sul piano trasversale.
Durante questa fase l'allievo inoltre dovrà scegliere il tipo di spostamento da eseguire.
2) Nella seconda fase la tecnica di spostamento sarà quindi adeguata alle valutazioni effettuate.
Il periodo che essa durerà dovrà consentire l'esecuzione della fase di attesa. Inoltre l'allievo sceglierà la tecnica di intervento che eseguirà sull'attrezzo e continuerà ad arricchirsi, durante lo spostamento, di valutazioni sempre più precise relative al punto di caduta del pallone.
3) La fase di attesa riveste particolare importanza in quanto fornisce il tempo di operare scelte tattiche ed inoltre consente di assumere la posizione di migliore equilibrio, di effettuare l'intervento senza affanni; tutto questo a vantaggio della precisione e della tattica sia individuale che di squadra.
- Divisione delle traiettorie e motricità generale -
Una prima analisi della struttura della traiettoria può essere fatta in modo molto semplice utilizzando esercitazioni con la palla che rotola, per poi passare a quelle con la palla che rimbalza per finire con quella che vola.
La struttura dell'esercizio qui a fianco può dare il via ad una serie di altre esercitazioni:
A fa rotolare la palla B che corre e deve bloccare la palla in posizioni diverse prima che raggiunga un determinato punto. Queste esercitazioni possono essere effettuate anche con palla che rimbalza.
In un palleggio a coppie lo spostamento è minimo e solitamente corrisponde a piccoli aggiustamenti della perpendicolarità sotto alla palla; soprattutto il tempo che impiega l'attrezzo fra andata e ritorno non viene diviso. Ma la pallavolo nella sua realtà impone ai giocatori dei rapidi spostamenti e dei recuperi di posizione continui, per cui, per riportare nella seduta d'allenamento queste situazioni occorre insegnare a suddividere il tempo in due e talvolta anche in tre frazioni.
- Suddivisione in due tempi -
La percentuale maggiore delle situazioni ha come suddivisione i due tempi; occorre quindi automatizzare dapprima questo tipo di situazione fornendo anche le corrette tecniche di spostamento.
Questi esercizi mostrano la suddivisione del tempo in 2 perchè l'allievo (c) mentre la palla percorre il tratto ascendente si sposta lateralmente e durante il tratto discendente l'allievo ritorna nella posizione di partenza.
Da questo esercizio base è possibile dare proposte legate all'obiettivo dell'allenamento o dei vari fondamentali da eseguire ricercando quindi la giusta tecnica di esecuzione.
Queste esercitazioni però non sono perfettamente rispondenti alla realtà della pallavolo, sono tuttavia fondamentali per l'allenamento dell'osservazione e della capacità di anticipo.
Un ottimo esercizio che rispecchia le considerazioni fatte è il seguente:
L'allievo (A) invia la palla lateralmente a Sx di (B), (2); (B) si sposta durante la fase acendente in (2) e risponde ; mentre la palla giunge su (A) (B) recupera la posizione di partenza ; (A) invia la palla a Dx di (B) (4); che risponde e recupera la posizione .
Questo tipo di lavoro può essere fatto a passi accostati o con passi speciali (es. n. 6) con incrocio frontale delle gambe.
(A) nello spostamento Sx apre il piede Sx, il piede Dx incrocia anteriormente superando il Sx che recupera posteriormente la corretta posizione per palleggiare a (B) la palla.
Questo tipo di passi speciali è molto veloce ed importante e deve essere svolto accuratamente soprattutto dai palleggiatori.
Conclusioni:
1. Per apprendere in modo corretto i fondamentali non è possibile prescindere dalla conoscenza e dall'allenamento delle traiettorie.
2. Per migliorare la capacità di anticipo è necessario conoscere le tecniche, le tattiche e le strategie di gioco. Un atleta "colto" di pallavolo è la migliore garanzia per avere giocatori completi.
3. La capacità di osservazione, e di elaborazione tattica sono allenabili.
4. Tutte le attività di gioco che prevedono la valutazione di traiettorie sono utilissime e molto motivanti per i giovani. Palla avvelenata, palla rilanciata a 1 e anche a 2 palloni contemporaneamente per creare variabili tattiche diminuendo il tempo di percezione ed elaborazione
5. Le esercitazioni relative alle traiettorie devono essere impostate fin dal minivolley seguendo una progressione dell'attrezzo palla, prima che rotola, poi rimbalza ed infine vola.
6.
Gli spostamenti devono essere effettuati durante la fase ascendente della traiettoria.
Gli spostamenti devono essere effettuati durante la fase ascendente della traiettoria.
Daniele Gatti