L’Orienteering, nato come sport dei boschi nel nord dell’Europa, trova in Alto Adige i primi progetti italiani. Personalmente la mia prima corsa l’ho fatta a Ronzone nel 1988 dopo un corso di aggiornamento molto interessante.
vedi attrezzi ideati " Lanterna didattica" e scarica il pieghevole
Ho portato nella mia scuola media di Russi e in quella elementare Martiri di Cefalonia (ero coordinatore aggiunto ) queste prime esperienze e ho notato le grandi potenzialità di questa attività.
In primo luogo ho notato le grandi potenzialità di questa attività per migliorare le capacità coordinative di orientamento spazio-temporale e di anticipo.
In secondo luogo ho fatto dei collegamenti prima multidisciplinari , poi interdisciplinari con le altre materie di matematica, italiano, scienze e geografia.
La tecnica dell’orienteering prevede l’acquisizione di diverse competenze che vanno dalla conoscenza delle scale, dalla simbologia, alle capacità logiche di trasformazione mentale di una realtà a due dimensioni (la carta) a quella reale a tre dimensioni.
La scelta di un percorso, la capacità di gestire risorse fisiche in funzione di una distanza o difficoltà del terreno fanno parte di acquisizioni di competenze molto importanti per crescita del futuro uomo.
La ricerca delle lanterne in un percorso sia conosciuto o sconosciuto mette quel “sale” che rende l’Orienteering un’attività molto motivante ai ragazzi.
Oltre la tecnica ho ideato attività di orienteering legate a obiettivi differenti che posso schematizzare in questo modo :
1) Il grande spazzino : un’attività finalizzata alla gestione della raccolta differenziata dei rifiuti. Questa attività è stata effettuata presso il quinto circolo “Martiri i Cefalonia” di Faenza. Un grande inquinatore aveva sparso nel parco della scuola bottiglie di plastica, medicinali scaduti, pezzi di cartone e pile e i ragazzi dovevano ripulire il parco con una corsa di orienteering. Sotto alberi o in vicinanza di panchine ho lasciato i “rifiuti” in gruppi di 8 /10 bottiglie o 8 / 10 pezzi di cartoni ecc. . I ragazzi sono partiti in simultanea alla ricerca di 8 pezzi di cartone 6 bottiglie di plastica, 8 pile scadute, 6 medicinali scaduti. Tutto il materiale doveva essere riportato al punto di partenza dove erano posizionate scatole con diciture diverse riferibili alla raccolta differenziata nelle quali inserire i vari materiali. Si poteva verificare che sotto un albero le bottiglie di plastica erano finite e in questo caso avrebbero dovuto ricercare un altro luogo del parco in cui erano posizionate altre bottiglie.
2) Il settimo sigillo: Sono state coinvolte le classi del secondo ciclo delle scuole elementari. L’ambientazione era l’antico Egitto e nel secondo quadrimestre le varie classi hanno effettuato studi storici e costruito con polistirolo le figure del faraone, delle piramidi e altri oggetti che sarebbero serviti per la manifestazione che è stata realizzata durante la festa finale della scuola. Nei punti di riferimento lanterna i ragazzi trovavano dei geroglifici che dovevano trascrivere nel testimone gara e all’arrivo veniva consegnato il codice di traduzione . La gara veniva effettuata per gruppi di 3/5 ragazzi delle varie classi. Quando tutti i gruppi avevano terminato il percorso tramite l’ordine di arrivo si veniva in possesso del codice di traduzione dei geroglifici. La prima squadra che riusciva a tradurre il codice poteva declamarlo davanti alla tomba del faraone. La frase scelta era “ in nome di Amon ordino a questa porta di aprirsi, lode a Tutankamen”. La costruzione dell’ambientazione, lo studio storico si sono integrati con elementi tecnici dell’orienteering con grande soddisfazione di tutti.
3) Orienteering nel parco alla scoperta delle piante: La corsa di orienteering utilizzata per far conoscere il nome e la forma delle piante del parco di Faenza. Nei punti di riferimento lanterna venivano scritti i nomi delle piante che dovevano essere trascritti sul testimone gara da portare all’arrivo. I ragazzi erano in possesso di quaderni dove dovevano disegnare il contorno delle piante. La gara è stata effettuata per gruppi di ragazzi delle quinte elementari (400 circa) e a capo di ogni gruppo vi era un marinaio atleta che in quel periodo era a Faenza per i giochi marinareschi. Sono state provate anche gare nel parco della scuola in modo individuale.
4) Orienteering ed educazione stradale: La corsa di orienteering utilizzata al fine di conoscere la segnaletica stradale. Nei vari punti di riferimento lanterna sono stati posizionati dei cartellini con dei segnali stradali e nel testimone gara deve essere trascritto il nome corrispondente del segnale (vedi progetto Educazione stradale in palestra oppure materiali ideati “lanterna didattica”). All’arrivo viene consegnato il testimone gara per la verifica della correttezza del percorso e della conoscenza dei segnali.
variante : Al posto dei segnali vengono posti dei cartellini con la descrizione del segnale e nel testimone gara deve essere disegnato il segnale corrispondente.
5) Alla scoperta del quartiere: La corsa di orienteering utilizzata per conoscere il proprio quartiere e i vari punti di interesse dai monumenti , alle industrie ai servizi…. L’attività è stata sperimentata per gruppi durante una festa della scuola e a capo di ogni gruppo è stato posto un genitore come tutor maggiorenne visto che i ragazzi sono stati portati ad un’attività all’esterno dell’ambiente scolastico.
6) Orienteering fotografico: L’orienteering utilizzato per la scoperta del proprio rione o quartiere e i punti di riferimento lanterna dovevano essere fotografati utilizzando in questo modo la gara per un reportage fotografico.
Tutte le esperienze hanno lasciato un valore aggiunto a questa disciplina fantastica che è l’orienteering